PORTI TURISTICI GALLEGGIANTI

Disegni e progetto di: Carlo Macrì

Illustrazione dei vari progetti

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  Progetto corrente

Porti turistici galleggianti

DISEGNI E PROGETTI DI: CARLO MACRI'
ILLUSTRAZIONE DEI VARI PROGETTI

In questi ultimi tempi, anche a seguito del crescente successo e sviluppo verificatosi nella cantieristica italiana della nautica da diporto, si è posto
il problema di un non più dilazionabile incremento nel numero dei posti barca disponibili nel nostro Paese e quindi di una adeguata risposta da 
fornire in termini accelerazione nella costruzione di nuovi porti turistici e di ricondi- zionamento e riqualificazione di quelli esistenti ma parzialmente
degradati.

I recenti provvedimenti di legge a favore di un rinnovamento del sistema portuale italiano, pur sostenuti da consistenti anche se non pienamente
adeguati finanziamenti, ed uno snellimento
nelle procedure burocratiche necessarie per l’autorizzazione alla costruzione di nuovi insediamenti, 
unitamente ad un più conveniente e moderno tipo di contratto di “leasing” per l’acquisto
di nuove imbarcazioni, spingeranno certamente in un
futuro prossimo ad un aumento nella
richiesta di nuovi approdi sia per il turismo stanziale che per quello in transito.

Considerando inoltre le croniche carenze di posti barca nell’attuale portualità turistica nazionale: a fronte di circa 400.000 imbarcazioni vere e
proprie fra immatricolate e non, ed a circa 450.000
barchette da spiaggia di vario tipo, vi sono circa 116.000 posti barca utilizzabili e, tenendo
conto del notevole numero di battelli immatricolati all’estero ed ormeggiati nei Paesi confinanti con
l’Italia, una buona parte dei quali, trovando
maggiori spazi fruibili ed una migliore accoglienza, potrebbe rientrare nel nostro Paese, ecco che la prospettiva di una rapida occupazione delle

nuove darsene appare come del tutto realistica, con tutto quello che ne consegue dal punto di vista delle attività economiche indotte e collegate.

Recenti articoli di stampa apparsi in occasione dell’ultimo Salone Nautico di Genova, hanno accennato alla possibilità, anche per i porti turistici,
di accedere a diversi tipi di finanziamento pubblico: comunitario, nazionale e regionale da parte di Enti Locali che ne facciano richiesta 
anche
mediante proposte formulate con l’utilizzo del metodo di “project financing”, cioè con la partecipazione di gruppi di finanziatori privati.

In questo contesto la società SVILUPPO ITALIA SPA tramite una sua controllata, la “Italia Navigando spa”, si sta impegnando per la realizzazione
e la riqualificazione di ben 50 porti
turistici nel nostro Paese, allo scopo di mettere a disposizione dei diportisti una rete di 25.000 posti barca.

Tenuto conto di questa situazione, mi appare ragionevole proporre all’attenzione dei possibili interessati: Enti Pubblici, investitori privati o
Società finanziarie alcuni nuovi modelli di “porticcioli
turistici galleggianti“, da me progettati la cui principale caratteristica è quella del “minimo
impatto ambientale”.

 
 

INTERESSANTI PARTICOLARITA’ DEI PROGETTI

Premesso che questo genere di porto turistico può essere realizzato in condizioni ottimali su litorali con fondali in cui le acque abbiano una
profondità di almeno 4 - 5 metri al limite del
bastione in cemento che lo unisce alla riva, le sue altre principali peculiarità sono le seguenti:

1) - minima occupazione di spazio sulla linea costiera: da 50 metri ad un massimo di 200 metri
a seconda della grandezza e del tipo d’impianto prescelto;

2) - ridotto utilizzo di opere in cemento e pertanto minimo impatto sui fondali antistanti la riva:
in alcuni casi si potrebbe anche fare ricorso ad un sistema di palafitte come base d’appoggio;

3) - non si verrebbe a creare alcun disturbo al normale flusso delle correnti marine;

4) - costi equivalenti o più contenuti, da confrontare in base al modello preferito, rispetto ad analoghe costruzioni in cemento con le relative
ingombranti scogliere a fronte mare.
Tali costi sarebbero in gran parte ed in tempi ristretti recuperabili grazie alla vendita di beni “immobili”
e di aree utili compresi nelle strutture costituenti il porto;

5) - possibilità di futuri ampliamenti o di modifiche senza grandi difficoltà grazie alla struttura modulare dei principali componenti;

6) - agevole sostituzione e riparazione di segmenti di barriera esterna in caso di gravi danneggiamenti fortuiti o di notevoli deterioramenti
che si verificassero nel tempo e che rendessero indispensabile una straordinaria manutenzione dei medesimi in cantiere. Ciò è
reso possibile
da un tipo di assemblaggio che permette di separare, senza danni di rilievo,
 la parte immersa degli scafi da quella emergente dall’acqua, sostituendola provvisoriamente con un sistema di gabbie che possono contenere un adeguato numero di galleggianti;

7) - possibilità di trasferimento dell’intera struttura portuale in un altro luogo qualora necessità imprevedibili lo rendessero necessario e conveniente;

8) - ridotta manutenzione degli scafi grazie a strutture costruite sia con leghe metalliche adatte all’ambiente marino sia con laminati lavorati con
i nuovi e più efficaci trattamenti “antifouling”
sia procedendo al rivestimento delle lamiere con resine epossidiche che garantiscono una durata 
delle medesime per almeno 45-50 anni senza particolari necessità di radicali interventi
di “refitting”, nonchè, valutando altresì la possibilità di utilizzo,
almeno per le parti sommerse di
più difficoltosa sostituzione, di rivestimenti in titanio che a sua volta, sia pur con un costo un pò più elevato, offre
garanzie di resistenza alla corrosione per almeno cento anni.

9) - robustezza ed elasticità delle strutture che risultano essere ben protette dalla forza del mare anche quando è agitato, e pertanto grande 
sicurezza per le imbarcazioni ospitate e per
le persone che vengono a trovarsi all’interno dell’area portuale.

10) - tempi ridotti nella costruzione delle opere sulla riva grazie a prefabbricati standardizzati che possono anche venire posati, secondo il caso,
su di una serie di piloni in cemento con
funzioni di palafitte;

11) - rapidità nell’assemblaggio delle varie strutture portuali in senso stretto che sono formate da una serie di scafi metallici congiungibili in modo
elastico l’un l’atro ed aventi sagome parti
colari, i quali possono essere costruiti e predisposti dai cantieri navali in anticipo o contemporaneamente
alle opere di collegamento con la terraferma;

12) - i sistemi d’ancoraggio utilizzabili possono essere normalmente di tre tipi e la loro scelta viene determinata essenzialmente sia dal tipo di
fondale con cui si deve avere a che fare sia
dalla forza delle correnti marine che ci si trova ad incontrare nelle varie zone:

a) - “a corpo morto”, cioè l’ancoraggio è costituito sostanzialmente da una grossa catena il cui terminale che arriva a poggiare sul fondo marino
è collegato con uno o più blocchi di calcestruzzo od elementi metallici di varia forma e di peso rilevante fungenti da ancora;

b) - nel caso di un fondale sabbioso e con correnti di notevole forza può essere conveniente ricorrere alla “suction pile technology”, cioe al sistema
che, tramite un condotto d’aspirazione dell’acqua e della sabbia all’interno di un particolare bidone poggiato su fondo marino, ne induce un  interra
mento
forzato e quindi una grande stabilità; alla sommità del suddetto bidone sono posti
uno o più elementi d’acciaio per l’aggancio per le catene provenienti
dalla superficie marina.

c) - nel caso di un fondale roccioso si può invece utilizzare il metodo cosiddetto “drilled pile anchoring system” che concretamente consiste in una
trivellazione del fondo marino e nel
successivo inserimento di un cilindro metallico, dotato di grossi anelli di aggancio catene sulla sommità; dal corpo 
di detto speciale cilindro dopo l'nserimento nel foro realizzato vengono poi estromesse diverse serie di aguzzi  “denti” retrattili che vanno ad conficcarsi
nella
roccia circostante bloccandolo;

d) - un quarto ed ancora inedito perché di recente concezione, sistema di supporto all'ancoraggio da utilizzare in aggiunta e di riforzo ai precedenti
“tradizionali”, è quello costituito da
una o più serie di piastre di resistenza idrodinamica che, in pratica, svolgono la funzione di “ancoraggio a
mezz’acqua”, circoscrivendo ma senza occluderla una parte della massa d’acqua sottostante gli scafi e rendendo più difficoltoso e più lento lo 
spostamento, sia in senso verti
cale che orizzontale, delle costruzioni galleggianti dalle cui chiglie quali si dipartono, che potrebbe essere loro 
indotto qualora in superficie si fosse in presenza di un forte moto ondoso.

e) - se oltre a quanto sopra, si considera che gli scafi costituenti la struttura portuale sono pure dotati, sotto la chiglia, di sistemi che forniscono un
certo margine di elasticità alle catene delle ancore nel punto di aggancio da cui si dipartono, ecco che ci si può render conto meglio della grande 
stabilità e dell’assenza di forti e fastidiose vibrazioni che rendono ancora più attraente
ed interessante la scelta di questo genere di porticciolo
galleggiante.

   

INDICAZIONI UTILI E CHIARIMENTI

Come meglio illustrato ed evidenziato nei disegni e nelle descrizioni relative ai vari progetti proposti che sono raggiungibili tramite i “links” più
sotto elencati, ognuno dei porticcioli presen
tati ha proprie caratteristiche ben determinate che lo differenziano in modo significativo dagli altri
modelli e che possono renderlo più o meno adatto ad un certo tipo di costa o di ambiente circostante.

Gli esempi offerti sono solo alcune delle possibili ed innumerevoli varianti realizzabili con il sistema degli scafi-barriera galleggianti, ognuno dei
quali può avere sue peculiari qualità e dimensioni complessive molto differenti che comportano naturalmente costi molto diversificati.

Precedenti esperienze in questo settore hanno dimostrato che il modo migliore e più rapido per la realizzazione di questo genere di opere è
quello di un parziale finanziamento pubblico collegato con un piano di “project financing” sostenuto da imprenditori e finanziatori privati.

Tale metodo infatti consente di reperire in tempi brevi, qualora il progetto risulti interessante, le risorse economiche necessarie ad una veloce
costruzione dei porti turistici, il recupero delle
quali potrà avvenire in gran parte in tempi ridotti, e per la parte residua in tempi medio-lunghi, con
l’aggiunta di un discreto margine d’utile.

Solo un esempio per chiarire in che modo, quanto sopra accennato, in linea di massima, possa avvenire: se si ipotizza che su di un costo totale
di 100 il contributo pubblico possa essere di 30, ciò vuol dire che i privati dovrebbero contribuire per 70.

Ad opera ultimata, posto che venga stipulata una Convenzione che assegni ai privati la gestione del porto per 25-30 anni, e posto che nell’arco
di 4 - 5 anni si riesca a vendere ai diportisti ed a
tutti gli imprenditori interessati come: commercianti, artigiani, ristoratori e professionisti di vario
genere almeno il 70-80% degli “immobili” disponibili quali: posti barca , garage, appartamenti, uffici ed altri spazi utili per le attività suddette, ecco
che i capitali impiegati possono essere, in
una buona misura, riacquisiti e reinvestiti altrove.
Per la quota di capitali non recuperata nel tempo breve, resta la interessante prospettiva di un rientro nei tempi più lunghi previsti dalla convenzione
con i vantaggi costituiti sia dagli utili che possono derivare dalla gestione della struttura sia dalla esclusiva concessa nella intermediazione delle
compra-vendite immobiliari sopradescritte o di possibili contratti d'affitto per le aree momentaneamente invendute .

Stabilito che al termine della Convenzione la proprietà delle installazioni portuali, salvo il venduto, passa all’Ente Locale promotore, la gestione del
porto, se del caso, potrà essere mantenuta, con
la stipula di un nuovo contratto, dalla precedente società di gestione.
Inoltre, per quanto riguarda l’eventuale residuo di beni immobili non ancora venduti o rivenduti che sarebbero stati di “momentanea” proprietà dei
Privati Investitori, e purchè questi siano stati mantenuti in buono stato di conservazione, essi potrebbero venire acquisiti dall’Ente Locale ad
un costo
che potrebbe essere uguale a quello “storico”, a suo tempo sostenuto, e maggiorato
degli interessi legali fino al momento della scadenza della
Convenzione.

Questo tipo d’iniziativa potrebbe rivelarsi molto utile, in modo particolare nelle Regioni meridionali, assai ricche di bellezze naturali spesso poco
conosciute, per dare un consistente impulso ad uno sviluppo turistico di qualità che potrebbe arrecare un notevole sollievo alle loro fiacche economie

e procurare un maggior benessere delle locali popolazioni, fornendo loro, tramite la costruzione di queste infrastrutture e successivamente, grazie
alle attività indotte che le accompagnano, nuove occasioni di lavoro stabile e qualificato che potrebbero far diminuire l’incessante flusso migratorio
verso il nord dell’Italia o verso i Paesi Esteri, con maggiori guadagni e soddisfazioni per tutti.

 
 

ALCUNE SPECIFICAZIONI SUI VARI TIPI DI PORTICCIOLI PROPOSTI

Scendendo un attimo nel dettaglio delle tipologie presentate in questo sito si possono individuare almeno 4 categorie di porti turistici visti in
particolare sotto l’aspetto della loro grandezza e quindi della loro possibilità di fornire un certo numero di servizi, che potranno venire meglio
precisati in
un secondo tempo:

1) - PICCOLA: generalmente di sagoma pentagonale con i due lati esposti verso il mare aperto che possono avere una forma semicircolare;
in essa si possono ricavare circa 110-130 posti
barca a seconda della lunghezza delle imbarcazioni che ci si propone di ospitare;

2) - MEDIO-PICCOLA: stessa sagoma della precedente ma di maggiori dimensioni complessive; In essa si possono ricavare circa 240-280
posti barca, idem come sopra;

3) - MEDIA: avente una sagoma esagonale; in essa si possono ricavare circa 350-400 postibarca, idem come sopra;

4) - GRANDE o “MARINA”: avente una sagoma ottagonale;in essa si possono ricavare 650-700 posti barca di cui alcuni anche di grande lunghezza;

5) - si potrebbe poi anche pensare a tutta una serie di infrastrutture utili per un momentaneo approdo, non configurabili come un porto vero e proprio
ma come punti d’ancoraggio protetto
che, in determinate zone costiere, ove fossero presenti rientranze naturali come piccoli golfi od insenature,
potrebbero offrire una possibilità di sosta temporanea ed un buona  protezione ai diportisti più incauti che dovessero incontrare durante il loro
percorso qualche improvvisa e peri
colosa burrasca.
In ogni caso, tali punti di riparo potrebbero venire approntati agevolmente anche sui normali litorali rettilinei mediante l’utilizzo di più segmenti di
frangiflutti flottanti che, opportunamente zavorrati e ben posizionati, potrebbero tranquillamente fronteggiare anche le più energiche intemperanze
del mare locale che, saltuariamente, si registrano nelle diverse località.

All’interno di ognuna delle suindicate categorie vi si possono poi trovare o progettare porticcioli aventi alcuni dei loro componenti con caratteristiche
abbastanza differenziate, questo per poter meglio aderire sia alle peculiarità dei vari contesti locali ed ambientali, sia alle esigenze degli Investitori.

I diversi costi complessivi delle opere, indicati in modo forzatamente approssimato, potrebbero subire, in sede di “progetto definitivo”, variazioni del
10 - 15% in più od in meno
in relazione a ciascuno dei
differenti elementi considerati in una primo momento e salvo particolari aggiunte o variazioni
richieste dai Committenti.

Il numero dei posti barca sopra indicato, pur essendo stato calcolato tenendo conto di un equilibrato “mix” nella lunghezza delle barche, generalmente
dai 10 ai 40 metri con netta preva- lenza di quelle più corte o di lunghezza intermedia, non va assolutamente inteso come tassativo,
in una certa 
misura esso potrà dipendere dalla composizione di essi che verrà prescelta in sede
di “progetto esecutivo”.
 
 

CONVENIENTI APPROFONDIMENTI PER GLI ENTI LOCALI E PER GLI INVESTITORI

Come già sopra accennato, gli Amministratori degli Enti Locali delle zone costiere, in special modo quelli dell’ Italia Meridionale, ove si registra
normalmente il maggior ritardo nello sviluppo della portualità turistica, dovrebbero impegnarsi maggiormente in questo settore perché da esso se
ne potrebbero trarre, come pure indicato nel programma di “Italia Navigando spa”, i seguenti vantaggi ed impegni a favore delle deboli economie locali:

1) - aumento della capacità di attrazione turistica e di un suo radicamento “in loco”;

2) - promozione, orientamento e coordinamento dello sviluppo territoriale con l’obiettivo di realizzare i cosiddetti “Poli Turistici Integrati”

3) - valorizzazione delle enormi risorse e dei tesori locali di vario genere disponibili quali: bellezze paesaggistiche ed architettoniche, patrimonio storico
culturale, artistico, artigianale
ed eno-gastronomico che attendono solo di venire scoperti e divulgati;

4) - agevolazione ed incremento della creazione di giovane imprenditorialità nel settore turistico-ristorativo-alberghiero;

5) - consolidamento e qualificazione dei sistemi locali di piccole e medie imprese produttive e dei servizi che potrebbero espandersi in un ambito di
crescita accelerata delle attività di
tipo commerciale, finanziario ed artigianale indotte dalla costruzione dei porticcioli e dalla loro conseguente 
operatività gestionale derivante dal loro utilizzo da parte dei diportisti sia stanziali
che in transito;

6) - alla scadenza della Convenzione 25-30ennale con gli Investitori del “project financing”, gli Enti Locali promotori si ritroverebbero proprietari delle
principali infrastrutture portuali senza
aver dovuto sborsare per intero gli ingenti capitali necessari alla costruzione dei porti turistici.

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Per quanto riguarda il versante dei Finanziatori Privati, anch’essi potrebbero ricavare notevoli vantaggi da questo tipo d’investimento qualificabile in
modo improprio come “immobiliare”.

Infatti gli introiti derivanti dalla vendita dei seguenti beni: 80-90% dei posti barca + 80-90% dei negozi, uffici e laboratori realizzabili lungo il lato interno
della barriera di protezione del porto +
tutti gli appartamenti e gli uffici disponibili nella torre direzionale, ad eccezione del piano terra e dell’ultimo piano
+ l’80-90% dei garage interni e dei posti macchina esterni, coprirebbero da
soli gran parte della spesa sostenuta, sia pur in misura differenziata a 
seconda del modello e
della grandezza del porticciolo programmato.

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  Principali immagini dei vari progetti

Porticcioli piccoli e medio-piccoli

Porticcioli di media grandezza

Porti turistici grandi o "marina"

Approdi temporanei protetti

Alcune strutture comuni ai diversi progetti

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Recapiti

Indirizzo di posta elettronica:      artificial@inwind.it

IndirizzoInternet:                         http://carlomacriprojects.it

Telefono : + 39 051 821609

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Commenti e suggerimenti

Sarà gradito un messaggio con le tue opinioni su questo progetto ed un suggerimento per contattare
qualche cliente potenzialmente interessato alla sua realizzazione all' indirizzo e-mail sopra indicato.
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Ultimo aggiornamento: Settembre, 2011

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