COMMERCIALE CON FUNZIONALITA' DI "TRANSHIPMENT"
2) - MODELLO PER RIGASSIFICATORI
DI MEDIA GRANDEZZA
DOTATO DI AREA PORTUALE PROTETTA
L’ATTUALE SITUAZIONE DELL’ITALIA
PER GLI
APPROVVIGIONAMENTI DI G.N.L.
Il recente freddo e lungo inverno ha imposto alla pubblica attenzione dei Paese europei ed in particolare dell’Italia il problema della sicurezza degli approvvigionamenti di gas metano tanto per il suo uso come combustibile per il riscaldamento delle abitazioni quanto per gli usi industriali, compreso quello per la generazione di energia elettrica.
Le note vicende dei gasdotti russi che attraversano l’Ucraina ci hanno resi consapevoli che il flusso di metano previsto dai contratti poliennali di fornitura stipulati con le aziende russe potrebbe, anche in futuro, subire qualche diminuzione sia per cause di forza maggiore, dovute essenzialmente al verificarsi di inverni molto rigidi sia per motivi di carattere politico-economico che spingerebbero i paesi produttori a cercare di spuntare prezzi più alti di quelli a suo tempo concordati per la cessione dei propri idrocarburi.
Esiste anche un altro gasdotto proveniente dall’Olanda che ci fornisce una quota non disprezzabile del nostro fabbisogno ma, per un futuro non lontano, non è possibile sapere fino a quando tale fonte potrà essere disponibile stante il progressivo impoverimento dei pozzi attualmente oggetto di sfruttamento.Il nostro paese è notoriamente largamente deficitario in questo settore, infatti, a fronte nel 2005 di una domanda di 86/MM. di m.c. di gas metano ne abbiamo prodotti in proprio solo 12/MM. e le attuali prospettive di sfruttamento dei nostri pozzi sono quelle di un progressivo calo della produzione di circa 1/MM. annuo, mentre, al contrario, i consumi tendono ad aumentare nella misura del 5-6% annuo.
Questi dati ed altri che seguono sono stati forniti nel corso del “workshop” 2006 sull’import-export del gas naturale svoltosi a Ravenna il 24 Marzo u.s.
LE PROSPETTIVE ITALIANE PER
IL FUTURO PROSSIMO
Le uniche vere possibilità di superamento delle presenti incertezze nelle forniture derivanti dai vari gasdotti ora funzionanti sono due:1) - la costruzione, in parte già realizzata ed in parte già avviata di altri tre gasdotti e cioè: quello dalla Libia con terminale a Gela che entrerà pienamente in funzione nel prossimo mese di ottobre; quello dalla Grecia con terminale ad Otranto e quello dall’Algeria con terminale a Cagliari che dovrebbero essere portati a termine nel giro di qualche anno.
2) – stante la vulnerabilità, anche per ragioni geo-politiche dei gasdotti terrestri o marini, l’unica alternativa ad essi è quella rappresentata dalla costruzione di nuovi impianti di liquefazione del gas nei Paesi esportatori e di rigassificazione nei Paesi importatori, mentre il trasporto viene affidato alle navi metaniere.
Tali navi che attualmente contano circa 180 unità saranno aumentate, entro un futuro abbastanza ravvicinato e compatibilmente con tutte le altre problematiche connesse, fino ad un numero di circa 300, ciò per soddisfare le crescenti richieste di tale materia prima da parte dei Paesi europei, degli U.S.A. e dei Paesi ad economia emergente come l’India, la Cina e l’Estremo Oriente, si prevede infatti un aumento complessivo della domanda mondiale di GNL di circa il 10% annuo.
GLI IMPIANTI DI RIGASSIFICAZIONE
Poiché per utilizzare il GNL è necessario disporre di un numero adeguato di impianti di rigassificazione appare subito evidente che la loro costruzione deve poter iniziare al più presto possibile ma, oltre ai vari ostacoli di tipo burocratico ed ambientalistico non facilmente superabili in un Paese come il nostro, è altresì importante che chi si propone la realizzazione di detti impianti abbia già preventivamente stipulato o stia concludendo validi e realistici contratti pluriennali di fornitura del gas con le aziende estrattive dei Paesi produttori, quantomeno per un buona percentuale della capacità lavorativa di detti impianti industriali.Dato che il processo di rigassificazione del GNL comporta una notevole diffusione di aria fredda nell’ambiente circostante – esso infatti viene liquefatto e conservato allo stato liquido portandolo e mantenendolo ad una temperatura di -161° centigradi – la sua trasformazione allo stato gassoso, tramite un processo di riscaldamento ed evaporazione comporta l’utilizzo di fonti di calore che sarebbero perfettamente compatibili con quelle fornite da una centrale elettrica che funzionasse a gas metano.
Infatti, le acque calde e l’aria calda prodotte da questa centrale, se opportunamente convogliate, potrebbero in buona parte venire utilizzate nel funzionamento dell’impianto di rigassificazione, mitigando reciprocamente in tal modo gli effetti di riscaldamento/raffreddamento aereo/liquido da essi prodotto e riducendo quindi notevolmente il loro impatto nell’ambiente.Se si tiene conto di questa naturale complementarietà dei due diversi impianti industriali, appare ancora più interessante la possibilità di poterli installare entrambi su una della piattaforme galleggianti da me ideate e sottoposte all’attenzione degli intervenuti al suddetto “workshop”.
In proposito va precisato che i progetti da me presentati in questo sito sono ancora allo stato di “proposta di progetto preliminare” e sono pertanto adattabili alle più diverse esigenze strutturali connesse con la costruzione dei sopracitati impianti.
STOCCAGGIO DEL GNL IN APPOSITI
SERBATOI SUPPLEMENTARI
Alla luce della nuova normativa di recente approvata dall’Autorità per l’energia elettrica ed il gas, concernente le tariffe di stoccaggio del GNL diventa senza dubbio interessante l’idea di poter impiegare una certa quantità di capitali in questo settore. Infatti, oltre alla remunerazione del capitale investito pari al 7,1% pre-tasse, viene offerta una maggiorazione della medesima pari al 4% per 16 anni in caso di costruzione di nuovi impianti per lo stoccaggio del suddetto gas. Non mi pare che siano poi molti, oggigiorno, gli investimenti che possano vantare una garanzia di remunerazione dei capitali così elevata - pari all’11,1% - e per un così lungo periodo di tempo.
E' inoltre necessario tener presente che, in aggiunta al suddetto rendimento, va considerato quello derivante dagli utili che potrebbero essere realizzati da una corretta ed avveduta gestione, sia industriale che commerciale degli impianti durante la loro operatività.Le piattaforme galleggianti proposte, nelle loro diverse configurazioni, potendo esse disporre di ampi spazi sia nel loro interno sia sulla superficie esterna dei vari moduli che le compongono, potrebbero dimostrarsi molto convenienti anche come luoghi adatti all’installazione di depositi supplementari per lo stoccaggio strategico, allo stato liquido, dell’idrocarburo in oggetto.
OSSERVAZIONI UTILI AD UNA
MIGLIORE VALUTAZIONE DEI PROGETTI
Per quanto riguarda i costi stimati dei moduli galleggianti che compongono i vari modelli di piattaforma che vengono ipotizzati come i più adatti allo scopo, bisogna considerare che i costi delle attrezzature industriali vere e proprie vanno calcolati a parte in relazione alla potenzialità ed al dimensionamento che ci si propone di predisporre anche in considerazione di una successiva fase di implementazione di detti impianti.Inoltre, essendo tali isole posizionabili anche su mari profondi oltre 1000 metri è inevitabile che la loro installazione in una zona con acque più alte rispetto a quelle inizialmente preventivate, cioè di 100-150 metri, comporti un adeguamento complessivo di tutte le strutture, oltre all’aggiunta di nuovi componenti, che viene valutato approssimativamente nella misura del 5% ogni 400-500 metri di ulteriore profondità.
La possibilità di poter collocare tali installazioni in mare, ad una distanza di 15-20 o più chilometri dalla terraferma potrebbe inoltre rappresentare una buona soluzione alle varie problematiche collegate con una certa valutazione d’impatto ambientale, diversamente da quanto avviene per le proposte formulate per le costruzioni preventivate sulla costa.
E’ altresì utile e necessario tener conto delle seguenti considerazioni:
a) - per quanto riguarda l’aspetto del possibile danno al panorama costiero, la suddetta distanza dalla terraferma equivarrebbe più o meno alla visione di un punto indistinto sull’orizzonte;
b) - per quanto attiene al rumore prodotto dagli impianti, esso sarebbe del tutto impercettibile salvo che per gli addetti ai lavori, al contrario di quanto avverrebbe sul litorale ove sarebbe avvertibile per un raggio di 300-400 metri di distanza da essi;
c) - relativamente all’induzione di caldo/freddo nell’ambiente circostante, si è già accennato in precedenza al reciproco vantaggio nella costruzione contemporanea dei due tipi di nstallazione che però, logicamente, possono venire costruiti anche su diverse e separate piattaforme galleggianti ma, stante la sopradescritta loro complementarietà, sarebbe molto meglio poter sfruttare tali naturali caratteristiche di vicendevole riduzione dell’impatto ambientale e di miglioramento dell’efficienza degli impianti che comporterebbe inoltre l'apprezzabile ventaggio di un minor consumo di energia.Come già indicato nel titolo di questo sito queste piattaforme/isole galleggianti sono definite “inaffondabili”, ebbene, a maggior chiarimento, tale loro qualità deriva dalle seguenti caratteristiche:
1) – separatezza di ciascuno dei componenti strutturali dell’isola e sua possibilità di distacco, se necessario, da quello/i vicini in tempi molto brevi;
2) – grande robustezza ed elasticità degli elementi di collegamento fra i vari moduli che compongono l’isola che consentono loro adeguati margini per oscillazioni sia orizzontali che verticali allo scopo di attutire meglio le spinte derivanti dal moto ondoso;
3) – serie di galleggianti supplementari posti sotto le chiglie opportunamente dimensionati e posizionati;
4) – cassoni di compensazione riempibili e svuotabili rapidamente dall’acqua marina posizionati nella zona inferiore degli scafi che possono anche svolgere una funzione di bilanciamento del peso dei diversi settori dedicati al contenimento dei serbatoi per il GNL nei periodi di tempo in cui questi fossero più o meno vuoti.
GLI ESEMPI DETTAGLIATI DEI DUE MODELLI
SOTTOINDICATI DI
PIATTAFORME GALLEGGIANTI, UTILIZZABILI
PER L’INSTALLAZIONE
DI DUE O PIU' RIGASSIFICATORI DI
GNL, FORNISCONO LE INDICAZIONI
RELATIVE ALLE DIMENSIONI ED AI COSTI
PREVEDIBILI PER L'INSIEME
STRUTTURE GALLEGGIANTI ANCORATE
CHE COMPONGONO L’ISOLA.
ESSI COMPRENDONO ANCHE QUELLI DEI
SERBATOI COIBENTATI E
REFRIGERATI PER LO STOCCAGGIO DEL
GNL CHE SONO INSERITI NEI
VARI
SCAFI ESTERNI, MENTRE NON INCLUDONO
QUELLI RELATIVI
ALLA COSTRUZIONE DEGLI IMPIANTI
INDUSTRIALI DI RIGASSIFICAZIONE
VERI E PROPRI
E DELLA EVENTUALE CENTRALE ELETTRICA
TURBOGAS
AGGIUNTIVA
LE CUI SPESE ANDRANNO CALCOLATE
A PARTE A SECONDA
DELLA
POTENZIALITA’ INDUSTRIALE RICHIESTA
DAL COMMITTENTE.
INOLTRE, TRATTANDOSI DI COSTRUZIONI
INEDITE, I COSTI
PREVENTIVATI SONO DA CONSIDERARSI
APPROSSIMATIVI E, IN
SEDE DI PROGETTO DEFINITIVO, POSSONO
ESSERE SOGGETTI A
VARIAZIONI ANCHE NELLA MISURA DEL
10-15% IN PIU' OD IN
MENO A SECONDA DEL SINGOLO COMPONENTE CONSIDERATO
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Modello di
piattaforma galleggiante di media grandezza per rigassificatori
di GNL
con possibilità di installarvi anche una centrale elettrica turbogas
Modello"BASE"
di dimensioni contenute sul quale è possibile installare
due "treni"
per la rigassificazione del GNL per complessivi 8/Miliardi
di m.c. annui
IndirizzoInternet: http://carlomacriprojects.it
Telefono : + 39 051 821609
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Ultimo aggiornamento: Settembre, 2011